lunedì 3 marzo 2008

Mobile device, la bussola dell'indigeno metropolitano



È da quando ho creato questo sito che voglio scrivere questo post.
Questa sera mi tolgo lo sfizio e pubblico questo mio pensiero.

Understanding Media di McLuhan analizza i media descrivendo particolari loro capacità e funzioni. Egli dice cose molto interessanti come, ad esempio, che alla stregue delle materie prime energetiche, l’unione di media da vita a grandi potenzialità energetiche.

Lo studioso sostiene inoltre che il contenuto di un medium è sempre un altro medium.

Ma cosa succede quando uno strumento evolve a tal punto da diventare un ipermedia?
Chi ha intravisto nel telefono il media principale del futuro di quali capacità di lettura è stato dotato?
Prendete per esempio la copertina de “gli strumenti del comunicare” ma già molti decenni prima si sono trovati sostenitori di questa tecnologia.

Cosa intendo con Ipermedia?
Il telefono cellulare è uno strumento generico capace oggi giorno non solo di telefonare ma di mandare testo, immagini, animazioni, video, navigare in rete e molto altro ancora.
La metafora linguistica di questo strumento è il videogioco anche perché la forma tende a richiamarne l’azione ed inoltre poiché i videogame furono uno dei primi media aggiuntivi di cui i dispositivi telefonici furono dotati.

Trattandosi di un’insieme di strumenti perlopiù che non permettono un alta definizione sensoriale ed essendo il telefono un media partecipativo mi aspetto che il cellulare rimanga un media freddo. Ma questo qualcuno già lo ha detto.

Diversamente ritengo che si possa paragonare il cellulare a un Vittorinox, un coltellino mille usi indispensabile per l’indigeno metropolitano.

I nuovi servizi di geolocalizzazione che i colossi dell’informatica stanno realizzando aggiungeranno poi a questo mille usi una bussola per estenderne le capacità fino ad un livello di amputazione tale da …

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